sabato 3 dicembre 2011

Dormire sottozero

Una consolidata abitudine finlandese che sorprende e lascia interdetti gli stranieri riguarda il pisolino di neonati all'esterno con temperature anche al di sotto dello zero.
Spesso nel balcone oppure nel giardino sul retro in caso di villette. I bambini sono adeguatamente coperti e solitamente sorvegliati anche con l'ausilio di un baby monitor analogico (itkuhälytin in finlandese).

Un recente studio dell'Universita di Oulu ha stabilito che i bambini dormirebbero meglio all'aria aperta e il pisolino sarebbe tre volte più lungo di quello al chiuso. Secondo la stessa ricerca, la temperatura esterna ideale sarebbe di -5°C. Il bambino dovrebbe essere ovviamente ben imbacuccato e non dovrebbe essere lasciato all'esterno per un lungo periodo di tempo. A quando mi risulta il periodo dovrebbe essere intorno alle tre ore.

La consuetudine del sonnellino nella fresca aria invernale cominciò a diffordersi poco meno di un secolo fa sostenuta da Arvo Ylppö, insigne pediatra finlandese, considerato il padre della pediatria pubblica nazionale.

Non saprei dire se questa abitudine sia diffusa o meno anche nei paesi scandinavi.

Cosa ne pensate di questa pratica? Lascereste dormire il vostro bambino di qualche mese nel balcone con una temperatura di poco sottozero?

19 commenti:

  1. Io no, nonostante le ricerche e la consolidata esperienza finnica, mi rimarrebbe sempre il dubbio che mio figlio non stia dormendo, ma sia intorpidito dai primi sintomi del congelamento. E tu metti i tuoi figli a dormire sul balcone?

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  2. Entrambi i miei si fanno/sono fatti certe penniche in giardino... mediamente il doppio/triplo di quanto dormono dentro casa (2 o 3 ore invece di una). Io e mia moglie (entrambi italiani) non ci fidavamo, poi ci abbiamo provato. E' diventato un appuntamento regolare :)

    Non hanno mai sofferto il freddo sono tornati dentro sempre caldi caldi (ovviamente vestiti con 80 strati).

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  3. In Islanda esiste la stessa cosa! I ristoranti sono dotati di spazi appositi per lasciare i bimbi all'aperto a dormire mentre i genitori si gustano il loro pranzo/cena con vista sui pargoli dormienti ;)
    Così anche andare di pomeriggio a prendere un caffè con un'amica durante l'orario della pennichella del figlio non crea alcun problema logistico!

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  4. @ Fiammetta: sì, nonostante qualche iniziale perplessità. Anche in Svezia accade la stessa cosa?

    @ stezz: anche per me è andato più o meno nello stesso modo.

    @ Maddalena: non conoscevo la situazione islandese. Non mi risulta che in Finlandia ci siano spazi appositi nei ristoranti.

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  5. Sì, anche in Svezia è diffusa quest'usanza. Per noi, appena arrivati, è stato un piccolo shock culturale una delle prime volte che mio marito ha portato nostro figlio al nido. Gli altri bambini erano già dentro ma, siccome mancava poco all'ora della ricreazione all'aperto, le maestre gli hanno detto di lasciarlo pure a dormire fuori nel passeggino, per non doverlo svegliare e spogliare. C'erano -8 gradi e nevicava.
    Poi abbiamo visto che si può uscire con bimbo in passeggino con qualunque temperatura, basta che sia ben coperto. Morgaine Le Fee una volta ha raccontato di un suo amico che aveva monitorato la temperatura nel passeggino e all'interno del sacco nanna (dov'era di 25 gradi, mi pare).
    Noi non mettiamo i bimbi a dormire sul balcone per un altro motivo, cioè che ho paura degli uccelli che ci sono da queste parti (taccole e cornacchie). Sarà certo un timore ingiustificato, ma preferisco non rischiare!

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  6. @ Giulia: da queste parti in inverno se ne vedono pochi. Ad ogni modo ho un balcone chiuso con delle vetrate quindi gli uccelli restano alla larga

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  7. Ecco, Giulia ti ha giá riferito dell'esperimento scientifico che un amico del Vikingo aveva fatto.
    Per l'esattezza:
    -15 gradi fuori
    5 gradi nel passeggino
    25 nel sacco termico.
    Anche nel nostro asilo fanno dormire i bambini fuori, almeno fino ai -18 gradi, oltre 'effettivamente fa freddo' :D (maestre dicet)

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  8. @ Morgaine: l'esito dell'esperimento è confortante sebbene andrebbe specificato il tipo di abbigliamento (oltre al sacco termico).

    Io non andrei al di sotto dei -10°C.

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  9. L'abbigliamento tipico é con la tutona, guantini e calzini, piú un berrettino se la tutona non ce l'ha.
    Sotto la tutona non serve molto altro, c'é il rischio che invece siano troppo caldi e si disidratino, oltre che, se sono molto piccoli, che avvenga la morte in culla quando é troppo caldo (al consultorio ci han fatto la capa cosí che non devono essere troppo caldi).

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  10. @ Morgaine: si usa più o meno lo stesso tipo di abbigliamento anche da queste parti.

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  11. Io abito in Svezia, di cui si è già parlato, ma riporto la testimonianza della Danimarca dove succede esattamente la stessa cosa. Di solito nei casi delle coppie miste i papà o le mamme italiani si adattano abbastanza alla svelta alle usanze locali. La cosa più divertente è anche vedere le suocere italiane in visita sgranare tanto d'occhi, intimorite ma anche divertite nel vedere l'amore di nonna messo a -15. :)))

    Mi è stato riferito, ma non ho prove provate, che addirittura gli allarmi bimbo (quelli che ti fanno sentire quando il bimbo piange) prodotti per il mercato scandinavo hanno una sensibilità diversa rispetto a quelli italiani. Un ottimo prodotto della Chicco importato dallo stivale si è rivelato inefficace nello Jutland, perchè si accendeva ad ogni macchina che passava in lontananza, e si è dovuto optare per una versione danese.

    Ultima cosa: il mio primo incontro col fenomeno è avvenuto almeno una decina di anni fa, in Germania versante baltico. Ebbene sì, anche loro fanno la stessa cosa. Mi presento a casa di un collega ricercatore e trovo il neonato che finisce di mangiare e viene cullato. Mi chiedo preoccupato che ne sarà della serata, visto che gli amici abitano in un (pur grande) monolocale, e altri ospiti sono in arrivo pronti a far baldoria, per cui timidamente chiedo se il bambino non verrá disturbato. E loro: "No, no, nessun problema. Lo mettiamo a dormire sul terrazzo.". E così dicendo lo hanno vestito, messo fuori e chiuso la porta-finestra. Solo le spiegazioni di un'amica più esperta hanno evitato che chiamassi la polizia. :)

    Divertente anche il capitolo della pizza ad helsinki del libro sulla pizze italians di Beppe Severgnini, quando arrivando al ristorante, in mezzo alla neve, ha incontrato come prima cosa una schiera di passeggini parcheggiati fuori del locale, ripieni di bimbi. Lo ha raccontato come la cosa che lo ha più colpito di tutti i suoi viaggi nel vecchio programma della Bignardi....

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  12. @ Davide: ad essere sincero non ho mai notato schiere di passeggini con bebè annessi parcheggiati fuori dai ristoranti ad Helsinki.:)

    Ripensavo all'episodio tedesco da te raccontato.
    Cosa accadrebbe se per esempio uno svedese in vacanza sulle Alpi italiane lasciasse passeggino e bebè qualche ora al freddo per un pisolino? Rischierebbe davvero una denuncia?

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  13. Io la mia pargola avevo cacciato fuori a dormire nel non così freddo inverno salentino, ma non mi sentivo tranquilla per la presenza degli animali volgarmente dette zoccole, e comunque il clima non sarebbe stato abbastanza freddo ;)

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  14. @ Arkitehti: "inverno salentino" mi sembra quasi un ossimoro :)
    Non pensavo che i topi di fogna girassero indisturbati da quelle parti.

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  15. @Suom(I)taly: noi viviamo in un centro storico dove ci sono un sacco di case abband- pardon, in attesa che crescano valore ;) Ovviamente, non si vendono e soprattutto non si svendono.

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  16. Post e articolo interessantissimi. Per restare nei paraggi del Baltico, ma un po' più a sud, vi confermo che l'abitudine non è diffusa in Lituania. Mia moglie (che è lituana) è rimasta attonita quando circa tre settimane fa il pediatra della clinica milanese dove è nata nostra figlia ci ha vivamente consigliato di portare fuori la bambina almeno per un'ora al giorno tutti i giorni anche con temperature inferiori allo zero. Cosa che abbiamo fatto (la bambina, adeguatamente coperta, ha schiacciato ottimi pisolini).

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    1. Non ero al corrente che fosse consigliato anche dai pediatri italiani.

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    2. Un altro consiglio rivolto alla mamma è stato quello di bere mezzo bicchiere di vino rosso al pasto durante tutto il periodo dell'allattamento (unitamente a quello di evitare gli insaccati a favore invece dei prosciutti e della bresaola).

      Oggi abbiamo parlato dell'oggetto di questo post con nostra suocera (in visita da noi per alcune settimane); pare che una cinquantina di anni fa esporre i bambini al freddo fosse una pratica normale anche in Lituania; più che un'azione consapevole era una specie di prassi: non vi era una coscienza collettiva del fatto che facesse bene, ma allo stesso tempo non vi erano indicazioni in senso contrario; insomma lo si faceva come se fosse una cosa del tutto logica e senza pensarci su troppo.

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