Nella stessa piazza della statua del Capitano si affaccia Mielikki*, un edificio jugendstil progettato nel 1906 dall'architetto Usko Nyström.
Usko Nyström ha progettato diversi edifici jugendstil in tutta la Finlandia. Tra i più conosciuti c'è il Valtionhotelli di Imatra realizzato nel 1903 e da qualche anno, dopo una serie di ristrutturazioni, tornato alla funzione originaria di hotel.
Suo fratello Konrad Into Nyström, noto con il nome di I. K. Inha, è stato probabilmente il fotografo che ha lasciato l'impronta più profonda nella cultura e nella formazione dell'identità finlandese.
Ad Helsinki, nel cimitero di Hietaniemi si trova un monumento funebre di marmo bianco dedicato a Usko Nyström progettato dal suo allievo Alvar Aalto nel 1930.
*Mielikki è il nome della dea finlandese dei boschi e della caccia, moglie (o nuora a seconda delle leggende) di Tapio dio delle selve.
Suo fratello Konrad Into Nyström, noto con il nome di I. K. Inha, è stato probabilmente il fotografo che ha lasciato l'impronta più profonda nella cultura e nella formazione dell'identità finlandese.
Ad Helsinki, nel cimitero di Hietaniemi si trova un monumento funebre di marmo bianco dedicato a Usko Nyström progettato dal suo allievo Alvar Aalto nel 1930.
*Mielikki è il nome della dea finlandese dei boschi e della caccia, moglie (o nuora a seconda delle leggende) di Tapio dio delle selve.
perché le svastiche?
RispondiEliminaNel caso specifico di questo edificio non saprei.
EliminaIn Finlandia la croce uncinata era usata come simbolo magico e come decorazione per tessuti e legno.
Per esempio gli stipiti di una porta della chiesa di Viinikka (Tampere) ha gli stipiti decorati con una serie di svastiche.
Ad Helsinki ho notato almeno un altro palazzo nel quartiere di Ullanlinna decorati con delle piccole croci uncinate.
Il simbolo è utilizzato da almeno 7.000 anni e rappresenta il Sole in movimento.
EliminaQuando si tratta di approfondire la storia dei simboli consiglio sempre di riferirsi al grande scrittore francese René Guénon,le cui opere hanno accompagnato piacevolmente i miei ormai lontani anni di liceo.
Oggi ci troviamo nella difficile necessità di dover recuperare il significato originario di questo simbolo (da un lato), ma al contempo di non perdere la memoria tragica di ciò che esso ha rappresentato durante il nazismo (dall'altro).
Non conosco l'opera e il pensiero di René Guénon ma sembra che, specialmente in ambito accademico, non abbia molti estimatori.
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